Skip to main content
Coltivare la borragine una pianta tenuta in gran conto fra quelle officinali.

Coltivare la borragine una pianta tenuta in gran conto fra quelle officinali.

La borragine non  è solo  una pianta officinale ma è  ricercata in alcune regioni per alcune ricette tradizionali particolari e gustosissime.

In Liguria per esempio rientra in numerosi piatti della tradizione ligure come i ravioli e la torta Pasqualina.

La borragine è pianta rustica, selvatica, che si diffonde nell’orto, se trova terreno ed esposizione adatte, senza fatica anzi senza che lo si voglia.

Quindi non solo coltivare la borragine non è difficile ma occorre far attenzione perché questa pianta  che si diffonde con facilità  può diventare un’infestante.

Vale la pena coltivarla per le sue indubbie qualità infatti possiede bellezza e sapore ed è una pianta officinale dalle indubbie virtù.

E’ per questo che recentemente è stata riscoperta e coltivare la borragine sta prendendo sempre di più piede.

C’è infatti un grande interesse per l’olio estratto dai suoi semi perchè contiene acido linoleuco che ha molteplici utilizzi sia nutrizionali, che cosmetici che medicinali.

Coltivare la borragine è utile anche perché  questa pianta è  ornamentale durante la fioritura.

Emette infatti una profusione di fiorellini di un raro colore azzurro viola molto appariscente che sbocciano sulle sue cime ramificate e che da lontano sembrano tanti puntini di un blu intenso.

Le antiche origini di questa pianta rustica: La Borragine

Le origini di questa pianta si fanno risalire al Medio Oriente, si pensa  sia originaria della Siria da dove si sarebbe diffusa in Spagna e da lì in tutta l’area mediterranea.

In Italia è presente in tutte le regioni sino agli 800 metri di quota e vi sono territori dove è più frequente.

Sulle coste della Toscana e delle Marche è particolarmente diffusa mentre nel resto dell’Italia è presente ma non particolarmente abbondante.

Cresce rigogliosa dove il clima è mite, negli incolti, nelle zone con sassi e ghiaia, lungo le scarpate e nei terreni pietrosi.

Quindi se vuoi coltivare la borragine, una pianta di poche esigenze, cura il drenaggio e il terreno che deve essere ricco e sciolto.

L’origine etimologica del suo nome è controversa: nel latino tardo veniva chiamata   “burra” alludendo al fatto che le sue pelose foglie al tatto ricordavano un tessuto di lana grezza.

Secondo gli arabi, invece, il suo nome “abu rach” significa padre del sudore alludendo alle proprietà sudorifere di questa erba officinale.

Presso i Celti questa pianta veniva chiamata “burach” e con questo termine alludevano al coraggio perché pensavano che chi consumasse borragine traesse dalle sue foglie un animo intrepido.

Infatti usavano unire la borragine al vino per rendere coraggiosi i loro guerrieri.

Infine “borago” potrebbe essere una deformazione del latino “corago” che vuol dire stimolo il cuore.

Si riteneva  nell’antichità che questa pianta fosse in grado di abbattere la malinconia.

La diversità di denominazioni fa comprendere come questa, fra le erbe officinali, fosse tenuta in gran conto da molte differenti popolazioni.

Descrizione della pianta erbacea della Borragine

La borragine appartiene alla famiglia delle Borraginacee, il suo nome scientifico è Borrago officinalis.

E’ una pianta erbacea, annuale, con portamento eretto, con un fusto centrale cavo  e tenero, molto ramificato.

La sua altezza varia dai 30 ai 60 cm.

Le sue foglie sono ovali, più grandi nella parte inferiore della pianta e sempre più piccole via via che ci si avvicina all’apice dove sbocciano i suoi numerosi fiori a stella azzurro vivo.

La pianta fiorita assumerà così un portamento leggermente ricadente molto ornamentale e sembra quasi che faccia fatica a reggere il peso di tanta abbondanza.

Ecco che è utile coltivare la borragine se vuoi  sfruttare questo suo aspetto così ornamentale.

Una delle caratteristiche più  particolari di questa pianta è data dalla fitta peluria biancastra che la ricopre e che conferisce alle sue foglie un aspetto vellutato.

Foglie che sono più numerose alla base della pianta stessa e che si sviluppano rapidamente per la gioia dei buongustai che non devono aspettare a lungo prima di poterle gustare.

Come coltivare la borragine 

Se vuoi coltivare la borragine è meglio che la semini  in loco perchè questa pianta sopporta male il trapianto.

Si moltiplica facilmente per semina scegliendo in primavera un luogo assolato, anche ai margini dell’orto.

Spesso si dissemina da sola e se non vuoi che succeda  non ti resta che cimare gli apici prima che fioriscano e usarli per saporite zuppe.

Come ti ho già accennato coltivare la borraggine non è difficile se però si presta attenzione al terreno che deve essere ben drenato.

Se temi che il tuo terreno sia troppo pesante puoi correggerlo con sabbia di fiume, con torba o pietra pomice.

Semina  tenendo una distanza di circa 20 cm fra un seme e l’altro.

Se le piantine nascessero troppo fitte ti toccherà diradarle per ottenere una crescita ottimale.

Il terreno ideale  per coltivare la borragine è quindi un terreno ben drenato ma anche fertile e soffice dove questa pianta si svilupperà rapidamente crescendo rigogliosa.

In genere si semina in primavera e si raccoglie in estate.

Dove l’inverno è mite e non gela, o gela raramente, è possibile seminare nel tardo autunno per averla pronta da raccogliere  nei primi mesi primaverili.

Coltivare la borragine dà la soddisfazione di raccogliere velocemente le sue foglie, infatti a sole 8 settimane dalla semina puoi già iniziare la loro raccolta.

Raccogli solo le foglie che ti servono al momento perché appassiscono con facilità.

Coltivare la borragine in vaso

E’ possibile coltivare la borragine anche in vaso.

Questa pianta rustica allieterà il tuo balcone con una miriade di fiorellini di un bell’azzurro intenso che saranno spesso visitati da numerosi insetti impollinatori.

I fiorellini di questa pianta  ricchi di nettare sono una vera manna per api, bombi e altri insetti.

Inoltre fornirà delle gustose foglie per le tue minestre e le tue frittate.

Se vuoi coltivare la borragine  in vaso il contenitore deve essere capiente e con un drenaggio molto curato.

Ti consiglio di mettere in fondo al vaso dell’argilla espansa, di riempirlo con del terriccio sciolto  e ricco di humus.

A questo punto semina, coprendoli appena, i semi della borragine che ti  consiglio di mettere a bagno la sera prima.

Se la temperatura è mite germineranno con rapidità e vedrai  ben presto spuntare numerose piantine.

Lascia  quella o quelle più robuste e impiega  le altre per insaporire l’insalata.

Avrai  così degli esemplari ben formati e sviluppati che ti doneranno le loro aromatiche foglie per tutta la bella stagione.

All’arrivo dei primi freddi la pianta muore,  quindi  raccogli  i  suoi semi per riseminarla in primavera.

Coltivare la borragine non è difficile questa pianta rustica  non richiede troppe cure.

Ponila al sole o a mezz’ombra e non dimenticare di annaffiarla nei periodi più caldi.

Avrai fra le tue piante una pianta particolare che spiccherà per la sua fioritura.

Potrai prendere qualche suo fiorellino per guarnire i tuoi piatti e le insalate alle quali donerà il suo insolito colore azzurro.

Se poi vuoi scoprire come coltivare l’orto non solo in piena terra ma anche in vaso clicca qui sotto questo banner

Le sue numerose proprietà officinali della Borragine

E’ utile coltivare la borragine anche per le sue numerose proprietà officinali.

Questa  pianta è ricca di minerali importanti come calcio e potassio, contiene tannini e soprattutto acidi grassi fra i quali il più importante è l’acido grasso Omega 6.

Questi acidi sono molto importanti per mantenere giovane e integra la struttura cellulare della pelle e delle unghie.

Per questo motivo è importante coltivare la borragine e recentemente c’è grande interesse verso questa erba officinale anche dal punto di vista commerciale.

La borragine ha proprietà anti-depressive e antinfiammatorie e un tempo veniva usata per calmare la tosse e le infiammazioni dell’apparato respiratorio.

Viene chiamata anche pianta del buonumore,  era già conosciuta dagli antichi romani per la sua proprietà di agire sul sistema nervoso come blando calmante e di alleviare gli stati depressivi e di stress.

La borragine ha qualità diuretiche, agisce sul fegato e  ha un’azione depurativa favorendo l’eliminazione delle tossine dell’organismo tramite l’urina e la sudorazione.

Le foglie  contengono molta mucillagine quindi questa erba ha anche proprietà lassative e favorisce l’evacuazione intestinale.

Molto importante è il suo olio che si ottiene dopo un lungo procedimento di spremitura a freddo dei suoi semi.

Viene impiegato per la regolazione degli ormoni, stabilizza la pressione sanguigna, è un antiossidante naturale dei tessuti della pelle che cura e rivitalizza.

Naturalmente questo olio è da prendersi solo  su consiglio dello specialista.

Hai visto quante qualità officinali ha la borragine che è a torto una pianta poco conosciuta?

Vale la pena di coltivare la borragine solo per queste sue numerose qualità.

La borragine in cucina

Vediamo adesso se vale la pena di coltivare la borragine sotto l’aspetto culinario.

Se  consumi  le sue foglie tenere appena raccolte sentirai un sapore leggero e fresco che ricorda quello del cetriolo.

Questa pianta  può essere consumata anche cotta raccogliendo le foglie più grandi alla base della pianta stessa.

Anche nell’impasto dei ripieni, dove viene mescolata  con altre erbe, conserva il suo caratteristico sapore.

Le sue foglie, brevemente lessate e condite con olio e limone,  vengono impiegate come un gustoso contorno oppure come leggero secondo.

Entrano nella preparazione di minestre e zuppe specialmente in quella di lenticchie.

Sono molto gustose anche fritte oppure unite alle uova per un’insolita frittata.

Un tempo non  si usava  coltivare la borragine perché era facile trovarla selvatica negli incolti.

Oggi invece, se la si vuole a portata di mano, occorre coltivarla per avere a disposizione le sue aromatiche foglie.

Alcuni ne sconsigliano l’uso in cucina perché si sarebbero trovati in questa pianta degli alcaloidi dannosi per il fegato.

Tuttavia solo grandi quantità di questa erba assunte con frequenza possano nuocere.

Gustare a volte questa erba così saporita in quantità modeste non può fare che bene.

Conclusioni

Sino a non molto tempo fa, specie in primavera, si vedevano gruppi di persone che, munite di cestello e di un coltellino, andavano nei campi a raccogliere le erbe selvatiche.

Diffusissima era la raccolta della cicoria amara che benché amarognola depurava il fegato e il sangue dalle tossine accumulate durante i mesi invernali.

Queste erbe non si coltivavano ma si cercavano e sceglievano fra le molte erbe dei campi.

Era un sapere antico che si è perduto con lo spopolarsi delle campagne e con i tempi moderni.

Pochi oggi ripercorrono quelle antiche orme facendo vivere usanze che datano dall’alba dell’umanità.

Adesso se si vuole usufruire di alcune di quelle piante officinali e benefiche conviene coltivarle benché debbo dire che alcuni appassionati hanno ricercato e ritrovato questo antico sapere e cerchino di diffonderlo.

Coltivare la borragine è anche un gesto culturale per rinnovare un filo che si è spezzato ma che occorre, nella nostra moderna civiltà così desiderosa di cibi freschi e di natura, riannodare.